Un Grande Aiuto dalla Tecnologia

Sottolineo spesso come adeguare in senso protesico e capacitante l’ambiente fisico e relazionale, in cui la persona con demenza vive, garantisca un notevole miglioramento della qualità di vita della stessa, oltre che dei suoi caregiver.

Per rendere l’ambiente di vita del paziente più sicuro e confortevole, affinché questi possa godere della massima autonomia e libertà, con minima necessità di sorveglianza e contenimento e possibilmente in assenza di stress e disagio, anche la tecnologia può fornirci un prezioso contributo.

Di seguito propongo alcuni dispositivi che possono dimostrarsi di grande utilità quando si assiste a domicilio una persona con demenza.

1) SENSORE CREPUSCOLARE: consente l’attivazione automatica di un circuito di illuminazione quando la luce naturale in un ambiente comincia a diminuire. Può rivelarsi utile per prevenire, per contenere o semplicemente per fronteggiare al meglio la sindrome del tramonto.

2) TAPPETO CON SENSORE (da porre come scendiletto) e SENSORE DI PRESENZA A LETTO: rilevano ed avvisano se il paziente si alza. A volte i caregiver la notte non riescono a dormire tranquilli per paura che i loro cari si alzino, anche solo per andare in bagno e possano incorrere in situazioni di pericolo.

3) ZERBINO CON ALLARME PRESSORIO: avvisa se il paziente sta per varcare la soglia di casa. Spesso il paziente esce di casa in un momento di disattenzione del caregiver ed un avvisatore acustico consente di evitare situazioni di pericolo per il paziente e di grande preoccupazione per il caregiver.

4) SENSORE DI ALLARME PER PORTE E FINESTRE: segnala eventuali aperture e, come l’item precedente, risulta utile per scongiurare possibili uscite non programmate.

5) GEOLOCALIZZATORE: dispositivo che permette di conoscere la posizione della persona che lo indossa. Nel caso la persona con demenza eludesse la sorveglianza e riuscisse ad uscire di casa, se dotata di un geolocalizzatore da polso, non rimovibile con una sola mano, potrebbe essere, se la si supponesse in difficoltà, facilmente rintracciata e raggiunta.

6) LUCI CON RILEVATORI DI MOVIMENTO: si accendono al passaggio della persona e quindi in caso di alzate notturne, il più delle volte per andare in bagno, consentono di illuminare gli ambienti nei quali la persona si muove, rendendo il percorso più sicuro. A volte, infatti, i pazienti tendono a non accendere la luce quando la notte si alzano, ma questo li predispone al rischio di cadute da inciampo in ostacoli dei quali non ricordano la presenza (piante, tavolini, sedie, pouf, tappeti, ecc.).

7) SENSORE DI PERDITA DI ACQUA: rileva acqua sul pavimento ed impedisce che un rubinetto dimenticato aperto possa causare un allagamento in casa.

8 ) RILEVATORE DI GAS: segnala la presenza di gas nell’ambiente. Tale dispositivo insieme alla valvola di chiusura del gas risulta davvero utile per evitare insidiosi pericoli.

9) SENSORE ENURESI: rileva eventuale presenza di umidità. Particolarmente adatto quando la presenza di piaghe o di lesioni di vario genere rende necessario un immediato cambio del pannolone bagnato per evitare il contatto prolungato con l’urina.

10) RICORDA PILLOLE DISPENSER ELETTRONICO: un aiuto che potrebbe rivelarsi un salvavita soprattutto per gli anziani che vivono soli e che nell’arco di una giornata devono assumere più farmaci in orari diversi.

Concludo sottolineando che tutti i dispositivi summenzionati certamente non hanno la pretesa di risolvere le criticità che possono verificarsi quotidianamente, ma altrettanto sicuramente possono rivelarsi un prezioso supporto per il caregiver che con le sue mani, il suo sguardo, il suo calore umano ed affetto, la sua attenzione rappresenta l’unico interlocutore tra paziente e mondo esterno, l’unica difesa che si frappone tra paziente e malattia, l’unica presenza capace di fornire sicurezza e benessere entro un legame di attaccamento significativo.

Maria Di Pierro